ALESSANDRO BERNARDO
 
BIOGRAFIA/BIOGRAPHY
Berny Stick, al secolo Alessandro Bernardo, nasce a Novara 18 aprile 1970 e inizia a strimpellare a 15 anni in un gruppo di amici con i quali suona pezzi di Vasco Rossi, Duran Duran, Iron Maiden (solo I'm Runnig Free).
Nel 1985, "rapito" dalla tecnica del funambolico bassista dei Level 42 Mark King, decide di studiare il basso elettrico.
Dal 1987 al 1993 si schiera nei PUZZLES in qualità di bassista, con cui realizza due musicals portati più che altro nelle piazze e nei teatri del nord Italia: SULLA STESSA MELODIA e DON PONZETTO.
 
 
In questi anni i suoi gusti musicali finiscono per privilegiare il prog rock crimsoniano, non disdegnando però gruppi classici come Pink Floyd, musicisti stravaganti come B. Eno e P. Gabriel Pat Metheny, e di gruppi più vicini al genere fusion come i Brand X.
Dal 1994 al 1996 è il bassita dei MACERIA. Nel 1998 acquista la sofisticata chitarra "Chapman GRAND STICK (vedi infra) e dal 1999 al 2000 è bassista e stick player del gruppo Aravon Rock.
 
 
Berny Stick è comunque fondamentalmente un chitarrista di stampo "frippiano", avendo sposato la filosofia ed i dettami creativi dello stregone crimsoniano.
La luciferina fantasia di Fripp inietta nelle sinuose spire dell’universo del "nostro" le giuste dosi di elettricità. Alla domanda "Che cosa ti ha colpito della personalità di Fripp?", Berny risponde: "La cosa che più mi ha colpito di Fripp è il fatto che c'è sempre una bella carica d'energia in tutto quello che suona e non lascia niente caso.
Inoltre non utilizza degli schemi tradizionali nella composizione, direi che tende sempre ad azzardare correndo a volte il rischio di non piacere. Come tu senz'altro poi saprai dall'84 utilizza l'accordatura CRAFTY (dal Sol basso della sesta corda più bassa a salire per quinte. piu o meno come lo stick), e quindi già solo per il fatto di fare gli accordi con diverse posizioni... poi, come anche a me, gli è totalmente estraneo il Blues, e le sue scale sono di stampo orientale, questo lo caratterizza e differenzia molto dagli altri chitarristi.
Un'altra cosa che me lo fa apprezzare tanto è che quando è il momento di sparire sparisce, e quando è il momento di ritornare ritorna. Adesso per es. non c'è, e la cosa è interessante, perchè vuol dire che sta preparando qualcosa di nuovo!!"
 
 


 
LOOP-LAND-ONE
Label : Non è in commercio
Anno pubblicazione : ?
Valutazione :
Rarità :
 
Lista dei brani
1 Bikini 1954
2 Bay
3 Ghosts
4 Orient
5 2002
La recensione
Le musiche di LOOP-LAND-ONE sono un tripudio di Frippertronics, anzi, per usare un termine più calzante, di "Sticktronics".
 
 
La chitarra Stick è nata negli anni ‘70, dalle mani del chitarrista jazz californiano Emmet Chapman con lo scopo di poter suonare contemporaneamente una melodia sopra ad un accompagnamento, basando il tutto sul metodo del tapping, cioè di suonare le note con la sola pressione del dito senza pizzicare le corde.
Utilizzare le due mani contemporaneamente su dieci corde, significa impadronirsi di un minimo di tecnica pianistica, unita al sapiente modo di premere le corde che solo chitarristi e bassisti conoscono.
Tutto ciò crea un modo di concepire la musica, estremamente affascinante, sia per il suonatore sia per l'ascoltatore. Le caratteristiche principali che lo differenziano comunque da una chitarra e da un basso sono il tipico suono nasale, l'accordatura per quinte sulla parte bassa e l'estensione maggiore di una chitarra sulla parte melodica.
Ci sono molti modi per accordare lo Stick ognuno si può personalizzare l'accordatura, ma per quanto riguarda il "nostro", ha preferito conservare quella standard applicata però al modello a dodici corde (Grand). Un altro grande vantaggio è dato dal doppio Pikup, che permette di avere i controlli completamente indipendenti delle due parti dello strumento, per non parlare poi della comoda posizione in verticale molto confortevole quando si suona.
 
 
I loops di Berny, si basano sul ciclo di feedback di un comune delay: la nota eseguita non fa altro che ritornare più volte fino a quando, molto lentamente, sparisce. Non ci sono quindi dispositivi midi, come expander o simili, i suoni nascono da semplice ritocchi di chorus, flanger, delay, ecc. Possiamo immaginare le Sticktronics come un’"improvvisazione meditativa": "improvvisazione", in quanto queste sequenze non sono mai una uguale all'altra e "meditativa", perché il tempo di delay è sufficientemente lungo da avere la possibilità di pensare molto tra una nota e l'altra.
La prima volta che Berny ha provato ad eseguire una sequenza è rimasto folgorato dall'accattivante attrazione che ha su chi la esegue; non si vorrebbe mai smettere, e non vi è dubbio che ciò è più interessante per l'esecutore che per l'ascoltatore: è un pò come andare alla ricerca di una creatività che sentiamo vicino ma non vediamo, e quello che occorre è di muoversi sempre per osservare attentamente tutto ciò che ci circonda per trovarla.
Questo modo di suonare è un metodo un po' differente dal tradizionale, ma non per questo è da considerare meno interessante e può dare le stesse emozioni di una bella canzone. Inoltre questo "ritornare" lo si può collegare alla filosofia Zen dell'interdipendenza che è una parola chiave del Buddismo: tutto quello che fai, di positivo o di negativo, avrà ripercussioni sul futuro, tutto ritorna o se volete analogie cristiane chi semina bene raccoglie bene. Così anche le Sticktronics.
 
 
I pezzi contenuti in LOOP-LAND-ONE (registrazione privata, quindi non in commercio) sono materia viva e ammaliatrice. Echi sottili, meditazioni lente, dove più del compositore conta lo stato d’animo di chi ascolta.
 
 
Una serie di composizioni ed esecuzioni di grande fascino, tra sussulti, suberbe vibrazioni trasversali, cascate di suoni che ti introducono in un labirinto onirico.
 
 
Anche Berny, a mio modesto parere è da inserire nel drappello dei caparbi sperimentatori della chitarra, insieme a mostri sacri come Fripp, Belew, Torn, Killian dimostrandosi artista d’avanguardia fuori da ogni rotta commerciale.
Demetrio Cutrupi